Da calugine lieve d’amore tu apprendi ad amare un bel volto, perché cosa dolce è sfiorare le gote dei belli.

E il cuore , che chiede, con gli occhi il giardino del mondo?

Non altro che coglier, con gli occhi, il tuo volto di rosa.

Ma volgiamoci al vino e lasciamolo dire, chi vuole!

E’ pur legge, per noi, trascurare parola d’inetti.

Nella punta del ricciolo tuo io confido e m’affido:

se non s’impegna anche lui, questo sforzo a che vale? E tu bacia due cose soltanto, poeta:

le labbra e la coppa, perché grace peccato è baciare la mano ai bigotti!